Bill Gates, in società col principe saudita Alwaleed bin Talal, prende il controllo della catena di alberghi Four Seasons a Dubai, pagando 2,2 miliardi di dollari per portare le sue azioni dal 47,5 % al 71,25%. La catena Four Seasons possiede 121 tra hotel e resort e 46 proprietà residenziali e oltre 50 progetti in via di svluppo. Queste residenze sono molto popolari tra banchieri e ricconi.
Bill Gates si butta nel turismo? Qui gatta ci cova: le mosse di Gates sono sempre da osservare con estrema attenzione perché, e la vicenda Covid lo insegna, il fondatore di Microsoft fiuta il vento e lo piega a suo favore.
Proprio sul controverso capitolo vaccini, qualcuno dirà, abbiamo avuto un’idea delle mosse di Gates. Ma in realtà già da quando era un informatico: pochi ricordano che la Microsoft ha letteralmente raso al suolo ogni forma di concorrenza nel campo dei sistemi operativi creando un monopolio e come lo stesso non si sia fatto scrupolo di collaborare col regime cinese per fornire mezzi informatici per censurare la dissidenza.
Più tardi si è buttato nel business dei vaccini. E questo già doveva suonare strano: come mai un informatico cambia totalmente campo. E anche prima della vicenda Covid il ruolo della Fondazione Gates sui vaccini è stato molto controverso: basti ricordare il caso degli esperimenti medici illegali in due Stati indiani che hanno reso Bill Gates l’uomo più odiato in India.
Le nuove mosse di Bill Gates però lasciano stupiti: l’informatica negli anni ’90 e i vaccini in seguito erano settori in crescita esponenziale. Non così parrebbe il turismo. E questo lo disse lo stesso Gates all’inizio della pandemia: a novembre 2020 il sedicente filantropo affermò che più del 50% del business legato al turismo era destinato a scomparire. E i dati che vediamo confermano questo: solo in Italia, una delle mete turistiche più ambite, sebbene la stagione sia andata abbastanza bene si è ben lontani dai livelli dei tempi felici in cui mai ci saremmo aspettati una pandemia. E quindi?
Riguardiamo bene le parole di Gates: più del 50% del business legato ai viaggi è destinato a scomparire: e il restante 49%?
Quello sarà destinato solo ai ricchi, e non a caso il “filantropo” si è gettato sugli alberghi di superlusso a Dubai. Oramai lo dicono chiaramente che il turismo post-Covid sarà solo per ricchi e che i poveracci dovranno restare confinati alla gitarella fuori porta come negli anni Cinquanta. D’altronde questa è anche la filosofia della “salvatrice del mondo” Greta Thunberg per la quale non si deve prendere l’aereo ma può farlo il suo staff mentre la accompagna alle sue conferenze. Il messaggio è chiaro: si torna a tempi feudali, in cui il signore era il signore e gli altri, per parafrasare Belli e il marchese del Grillo, non erano un cazzo.
Il Covid è servito anche a questo: a distruggere l’ascensore sociale. Gates si butta nel settore del turismo per super-ricchi. E quello che deve spaventare ancora di più è il fatto che precedentemente il cosiddetto filantropo si era buttato ad acquistare terreni agricoli diventando il più grande proprietario terriero d’America. Anche questo è un campanello d’allarme: dove vuole arrivare la hybris di quell’uomo? A possedere anche il cibo? Anche questo potrebbe essere collegato alla recente questione della “carne sintetica” e dell’entomofagia.
Insomma, la fine del sogno americano in cui chiunque poteva diventare ricco: si torna al sistema delle caste e Bill Gates è il suo profeta.
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