martedì 8 marzo 2022

Cos’è il piano di sicurezza nucleare che il governo italiano ha deciso di attuare a breve termine.

 Mentre la guerra in Ucraina infuria, con Putin che minaccia l’utilizzo di armi atomiche, in Italia ci si prepara al peggio e si aggiorna il Piano di sicurezza nucleare.

        Di Morriello Angelo

Pronta la bozza del Piano nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari in cui vengono definite le misure necessarie a fronteggiare le conseguenze di incidenti in impianti nucleari di potenza ubicati “oltre frontiera”, ossia impianti prossimi al confine nazionale, in Europa e in paesi extraeuropei.

Mentre la guerra in Ucraina infuria, con le truppe russe che continuano a colpire i centri nevralgici del Paese e Putin che minaccia l'utilizzo di armi atomiche, in Italia ci si prepara al peggio. Si sta discutendo infatti l'aggiornamento del Piano nazionale per la gestione delle emergenze radiologiche e nucleari. Come anticipato da Quotidianosanità.it, la bozza del nuovo piano parla di necessario "riparo al chiuso", con l'indicazione per la popolazione di restare dentro casa, chiudendo porte e finestre. Inoltre si prevede di spegnere i sistemi di ventilazione e condizionamento per brevi periodi, con un limite massimo di due giorni e bloccare la circolazione stradale.



l Piano, datato 27 gennaio 2022 quindi antecedente alla crisi Ucraina, individua e disciplina le misure necessarie a fronteggiare le conseguenze di incidenti in impianti nucleari di potenza ubicati “oltre frontiera”, ossia impianti prossimi al confine nazionale, in Europa e in paesi extraeuropei, tali da richiedere azioni d’intervento a livello nazionale e che non rientrino tra i presupposti per l’attivazione delle misure di Difesa Civile, di competenza del Ministero dell’Interno.

Le misure di tutela della salute pubblica considerate dal Piano sono:
- misure protettive dirette; si tratta di riparo al chiuso e iodoprofilassi, attuate nella prima fase dell’emergenza nelle prime ore dal verificarsi dell’evento;
 
- misure protettive indirette; restrizioni alla produzione, commercializzazione e consumo di alimenti di origine vegetale e animale, misure a protezione del patrimonio agricolo e zootecnico, e monitoraggio della radioattività nell’ambientale e delle derrate alimentari. Sono attuate nella seconda fase dell’emergenza.
 
Il Piano inoltre prevede l’adozione delle seguenti altre misure:

- assistenza a cittadini italiani che si trovino in un Paese estero interessato da una emergenza radiologica e nucleare;
- misure relative all’importazione di derrate alimentari e altri prodotti contaminati;
- monitoraggio della contaminazione personale dei cittadini italiani di rientro dal Paese incidentato;
- gestione dell’informazione alla popolazione.
 
Le Fasi di una emergenza

Sulla base dell’evoluzione dello scenario incidentale considerato, le fasi di una emergenza sono:
 
Prima fase

La prima fase inizia con il verificarsi dell’evento, e si conclude quando il rilascio di sostanze radioattive è terminato. È caratterizzata dal passaggio sul territorio interessato di una nube radioattiva. Le principali vie di esposizione sono l’irradiazione esterna e l’inalazione di aria contaminata. Durante questa Ia fase sono necessarie azioni tempestive di contrasto all’evoluzione incidentale, e l’attuazione tempestiva delle misure protettive a tutela della salute pubblica.
 
Seconda fase

La seconda fase è successiva al passaggio della nube radioattiva, ed è caratterizzata dalla deposizione al suolo delle sostanze radioattive e dal loro trasferimento alle matrici ambientali e alimentari. Le principali vie di esposizione sono l’irradiazione diretta dal materiale depositato al suolo, l’inalazione da ri-sospensione e l’ingestione di alimenti contaminati. Durante la IIa fase è prevista la determinazione puntuale del quadro radiometrico delle aree interessate dalla contaminazione radioattiva, e il controllo delle matrici alimentari, per individuare eventuali situazioni di elevata contaminazione che richiedano interventi nel settore agricolo e zootecnico, di restrizione sulla produzione, e sul consumo di prodotti alimentari.
 
Fase di transizione

È la fase che mira al passaggio da una situazione di esposizione di emergenza a una situazione di esposizione esistente o programmata, e all’ottimizzazione della strategia di protezione. Inizia quando il territorio è stato caratterizzato dal punto di vista radiometrico e la sorgente è stata messa sotto controllo. Sono avviate le azioni di rimedio e di bonifica dei territori contaminati, e la gestione dei materiali contaminati prodotti durante l’emergenza. Proseguono i programmi di sorveglianza radiologica dell’ambiente e della catena alimentare, anche a verifica delle azioni di bonifica eseguite.
 
Il Piano considera tre scenari legati a un incidente all’estero.

Incidente a un impianto posto entro 200 km dai confini nazionali
Il primo scenario considera un incidente a un impianto posto entro 200 km dai confini nazionali tale da comportare l’attuazione di misure protettive dirette e indirette della popolazione, e di altre misure, quali la gestione di cittadini italiani che si trovano nel Paese incidentato o che rientrano da esso, e la gestione delle importazioni di derrate alimentari e altri prodotti contaminati.
 
Incidente a un impianto posto oltre 200 km dai confini nazionali
Il secondo scenario considera un incidente ad un impianto in Europa posto oltre 200 km dai confini nazionali tale da comportare l’attuazione di misure protettive indirette della popolazione, e di altre misure quali la gestione di cittadini italiani che si trovano nel Paese incidentato o che rientrano da esso, e la gestione delle importazioni di derrate alimentari e altri prodotti contaminati.
 
Incidente a un impianto extraeuropeo

Il terzo scenario considera un incidente ad un impianto posto in qualsiasi altra parte del mondo tale da comportare l’attuazione di misure di risposta quali la gestione di cittadini italiani che si trovano nel Paese incidentato o che rientrano da esso, e di misure per la gestione delle importazioni di derrate alimentari e altri prodotti contaminati.
 
Misure nella prima fase operativa di allarme

Per ridurre l’esposizione a contaminanti radioattivi e gli effetti che da essa possono derivare, nella prima fase dell’emergenza possono essere disposte le seguenti misure di tutela della salute pubblica:
- indicazione di riparo al chiuso;
- interventi di iodoprofilassi;
- assistenza alla popolazione italiana in un paese estero interessato da un incidente.
 
Indicazione di riparo al chiuso
La misura del riparo al chiuso consiste nell’indicazione alla popolazione di restare nelle abitazioni, con porte e finestre chiuse e i sistemi di ventilazione o condizionamento spenti, per brevi periodi di tempo, di norma poche ore, con un limite massimo ragionevolmente posto a due giorni. L’obiettivo della misura è evitare l’inalazione e l’irraggiamento esterno derivanti dal passaggio della nube radioattiva e dalla ri-sospensione del materiale radioattivo depositato al suolo. L’efficacia della misura dipende dal tipo di edifici all’interno dei quali ci si ripara (mediamente, al chiuso le dosi sono abbattute di un terzo), e dalla durata del rilascio (più è breve la durata, più efficace è la misura).
Durante il periodo di riparo al chiuso, la popolazione è invitata a mantenersi informata sulla situazione radiologica in atto, sui comportamenti da adottare e le azioni da adottare, sintonizzandosi su stazioni radio e canali televisivi, o accedendo a siti web istituzionali.
Nelle aree interessate dal provvedimento, sono attuate in via precauzionale le seguenti ulteriori misure protettive:
-blocco cautelativo del consumo di alimenti e mangimi prodotti localmente (verdure fresche, frutta, carne, latte);
-blocco della circolazione stradale;
misure a tutela del patrimonio agricolo e zootecnico.
 
In caso di adozione della misura di riparo al chiuso, le autorità competenti:
- comunicano tempestivamente alla popolazione il tempo di inizio e la durata della misura di riparo al chiuso;
- restano in contatto con la popolazione fornendo le informazioni necessarie e i relativi aggiornamenti;
- istituiscono modalità di contatto informativo per la popolazione (numero verde);
- forniscono istruzioni specifiche alle scuole;
- fanno fronte ai bisogni primari della popolazione (cibo, acqua, assistenza sanitaria, energia, ecc.);
- effettuano il monitoraggio delle dosi per valutarne l’efficacia;
- coordinano l’impiego delle strutture operative dislocate sul territorio.
- L’indicazione di restare in luoghi chiusi è comunicata alla popolazione dal DPC attraverso la SSI o le Prefetture interessate.
 
Indicazione di iodioprofilassi

Tra le sostanze radioattive che possono essere emesse in caso di grave incidente nucleare, c’è lo Iodio 131. Lo iodio radioattivo può essere inalato o assunto con acqua e alimenti. A dosi elevate, la popolazione può essere esposta ad un aumento della probabilità di contrarre tumori della tiroide. Il rischio di induzione di carcinoma tiroideo da iodio radioattivo è fortemente dipendente dall’età al momento dell’esposizione; più precisamente la classe di età 0-17 anni risulta quella a maggior rischio di effetti dannosi. Tale rischio si riduce sensibilmente negli adulti e tende ad annullarsi oltre i 40 anni di età. Esiste una maggiore radiosensibilità della tiroide in alcune condizioni fisiologiche (allattamento e gravidanza). La iodoprofilassi è una efficace misura di intervento per la protezione della tiroide, inibendo o riducendo l’assorbimento di iodio radioattivo, nei gruppi sensibili della popolazione, per prevenire gli effetti deterministici (morte delle cellule, pesanti disfunzioni cellulari, ecc.) e stocastici (neoplasie, malattie ereditarie, mutazione delle cellule somatiche o di quelle riproduttive, ecc.).
- Il periodo ottimale di somministrazione di iodio stabile è meno di 24 ore prima e fino a due ore dopo l'inizio previsto dell'esposizione. Risulta ancora ragionevole somministrare lo iodio stabile fino a otto ore dopo l'inizio stimato dell'esposizione. Da evidenziare che somministrare lo iodio stabile dopo le 24 ore successive all'esposizione può causare più danni che benefici (prolungando l'emivita biologica dello iodio radioattivo che si è già accumulato nella tiroide)1.
- La misura della iodoprofilassi è quindi prevista per le classi di età 0-17 anni, 18-40 anni e per le donne in stato di gravidanza e allattamento.
- Il Ministro della Salute può decidere l’attivazione delle procedure per la distribuzione di iodio stabile nelle aree interessate.
 
Misure nella seconda fase operativa di allarme
Nella seconda fase dell’emergenza vengono disposte le seguenti misure di tutela della salute pubblica:
- controllo della filiera produttiva, e definizione di eventuali restrizioni alla commercializzazione di prodotti agroalimentari;
- limitazione della contaminazione dei prodotti destinati all’alimentazione umana e animale;
- limitazione all’importazione di beni e derrate alimentari.
 




lunedì 1 novembre 2021

Grafene nei vaccini: a luglio il Ministero incaricò l'AIFA di chiarire, Tiboni (MIC): Risponda o sporgeremo denuncia.

(ASI) "Nel mese di luglio abbiamo inviato al Ministro Speranza una PEC affinché venisse verificata scientificamente l'attendibilità della relazione dell'Università di Almeria (datata 28 giugno 2021) ad opera di due suoi ricercatori sul contenuto di OSSIDO DI GRAFENE nei vaccini.




Nella missiva si portava quindi a conoscenza il Ministero della Salute su quanto affermano di aver scoperto i due ricercatori dell’Università di Almeria sul contenuto dei vaccini. Questo il contenuto della nostra missiva: “Abbiamo appreso che l'Università di Almeria, Spagna, ha pubblicato con firma elettronica verificata, una Relazione datata 28 giugno 2021 su quanto affermano di aver scoperto due ricercatori spagnoli circa il contenuto dei vaccini. Trattasi di uno studio microscopico su una fiala di vaccino che fornisce forti prove per la probabile presenza di derivati del GRAFENE". In data 20 luglio 2021 il Ministero della Salute (Direzione Generale dei dispositivi medici e del servizio farmaceutico) consapevole dalla portata della missiva, ci inviava una PEC in cui ci comunicava di aver accolto la nostra richiesta e di averla rimessa a suo dire, per seguito di competenza, all’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA). Nella Pec inviata dal Ministero all’AIFA si legge: "Si trasmette, per gli eventuali seguiti di competenza, l’unita nota concernente l’oggetto, con preghiera di diretto riscontro all’interessato.” In sintesi il Ministero della Salute inoltrava all’AIFA la relazione dell'Università di Almeria con preghiera di riscontro all'Organizzazione Politica Italia nel Cuore (MIC) la quale ha rimarcato l’assoluta importanza quale tutela dei principi costituzionali contenuti nell'art. 32 della Carta. Alla luce di tutto ciò abbiamo inoltrato in data odierna una Pec all’AIFA (di cui riportiamo copia*)  invitandola ad esprimersi in ordine alla suddetta relazione, ammonendo che in caso di mancana di riscontro entro i prossimi 15 giorni, provvederemo a segnalare/denunciare nelle opportune sedi giudiziarie la condotta e/o omissione da parte della stessa." Lo dichiara in esclusiva ad A.S.I. con una nota il Coordinatore Nazionale dell’Organizzazione Politica Italia nel Cuore (MIC), Mauro Tiboni.




In allegato la PEC MICA AIFA Inoltrata all'AIFA





Articolo Scritto da Redazione ASI 
Pubblicato da M. Angelo

sabato 30 ottobre 2021

HALLOWEEN O SAMONIOS ? LE VERE ORIGINI DI UN’ANTICA RICORRENZA CELTICA.

Tra la notte del 30 ottobre e il 1° novembre si celebra secondo il culto celtico, la fine dell'estate e l'inizio della nuova stagione: è la festa di Samonios, conosciuta anche con altri nomi, Samhain e Halloween.


Le date sono concenzionali, perchè quelle “vere” prevede di osservare il Primo Quarto di Luna nel mese di ottobre. Quest'anno, 2021 inizierà il 13 ottobre e si protrarrà fino all'11 novembre, con l'inizio della Luna Calante.
Sul celebre calendario di Coligny questo periodo viene indicato come “Samon” ed è certo che i Celti, sia continentali che insulari, dessero particolare rilievo a questo giorno ed alla notte che lo precedeva come una delle quattro Feste cardini del moto celeste. Giunta fino ad oggi la tradizione di questa festa è anche conosciuta con il nome di Samhain (dal Gaelico “sam-fuin”, ovvero ”fine dell’estate”).
Si conclude, quindi, un ciclo per aprire immediatamente uno nuovo.
L'iscrizione così cita: “Trinox samo[sindiv – trinoxtion Samoni sindiu” ovvero “la festa delle tre notti di Samonios comincia oggi”.
Pertanto la festa in origine era conosciuta col nome di Trinoxtion Samonii, ovvero le tre notti di Samonios: la sacralità della simbologia del tre, già presente nel Triskell, acquista grande rilevanza per identificare un periodo cruciale durante il quale la parte oscura dell'anno prevale su quella chiara.
Samonios rappresenta il primo giorno dell'Anno celtico; questo perchè presso le popolazioni arcaiche, il ciclo vitale non iniziava dalla nascita delle cose visibili, alla luce del sole del mattino, ma alla nascita “reale”, quell'istante profondo e intimo che dà il “là” alla prima pulsazione: è la putrefazione delle foglie sul terreno che daranno vita alle nuove piante in primavera, è la gestazione nel grembo materno che farà nascere e sviluppare una nuova Vita.
Il giorno comincia a mezzanotte, nell'istante in cui la Luce in germe contiene il suo più alto potenziale in essere, è Saturno cristallizzato che rilascerà il Fuoco in esso contenuto al sorgere del Sole.
Samonios rappresenta la promessa del futuro sole e dunque dell'anno nuovo.
Nel corso di questa prima notte si avranno i cerimoniali che avranno la funzione di assicurare un buon anno, buoni raccolti per l'anno che sarà. 
Presso le popolazioni Insubri, era consuetudine spegnere il fuoco nel focolare domestico, 3 giorni prima del 31 ottobre, radunandosi nella foresta attorno al cerchio di pietre posto dai sacerdoti, che erano preposti a “soffocare” lentamente il fuoco sacro dell'altare dedicato alle divinità del clan, strofinando infine i rami secchi della quercia sacra più anziana.
Il rituale proseguire con l'accensione del nuovo fuoco, il 1° novembre, per onorare Belenos e Succelos (divinità solare) e “spaventare” gli spiriti avversi.
Ciascun campo famiglia riceveva le braci rosse raccolte da questo fuoco per accederne un nuovo nel proprio focolare: fuoco che doveva essere custodito e fatto bruciare fino all'autunno successivo. Questo sacro fuoco doveva proteggere la casa dai pericoli durante tutto l'anno.
Questo era il momento propizio durante il quale si effettuavano i raccolti da riporre per l'inverno in arrivo: la terra sarà fertilizzata per preparare il nuovo anno nell'oscurità della sua “rotondità”.
Nel ventre segreto della Terra avviene l'alchimia della fecondazione del futuro sole del Solstizio d'inverno.
Samonios era così presente e potente nelle menti degli antichi Insubri, che la Chiesa non poteva soffocare tanto facilmente; fu così che la trasposero nella celebrazione dei Santi, ovvero la festa di Ognissanti celebrata ancora oggi.
L'Energia di questa ricorrenza è così forte che nel mondo commerciale prende vita sotto forma di Halloween, nome di derivazione inglese che meglio si diffuse.
È il momento delle grandi notti in cui tutta l'energia è concentrata sulla creazione. Tutto sembra addormentato sulla Terra ma nel suo cuore fertile sta sognando il mondo. Così si passa da un ciclo per entrare in uno nuovo in un tempo senza tempo. In questo istante incantato, ci sarà l'eterno rinnovamento che avrà la vittoria su quanto sembra in realtà morto.

LA RAPA: ANTICO SIMBOLO DI SAMONIOS
“Will-o'-the-wisp”, “Fuochi pazzi”, “Feux follets”, “Ignis fatuus”, "Luminotti e Lumicini", “Lümere”... questi sono solo alcuni dei nomi usati nella tradizione europea per indicare i "Fuochi fatui", le fiammelle di fiamma fredda che danzavano sui terreni paludosi e marcescenti nella notte sacra di Samonios.
Troviamo anche denominazioni quali "candela del morto" e, in ambito anglosassone, "Billy col ciuffo", la "Lanterna di Hobbledy", la "Lanterna di Jack" oppure "Joan del guado"... In Italia invece troviamo le leggende sui "Lumicini", (“Lumesìn” e “Lümere” in Lombardia) spiriti erranti con l'aspetto di tenui figure biancastre oppure, nel caso dei "Luminotti" (attestati sia in Toscana sia presso alcune località delle Alpi Occidentali: ad esempio in Valle Anzasca), di ombre vestite con lunghe cappe scure, che vagano reggendo una piccola lucerna del tutto simile ad un fuoco fatuo.
La rapa cresce completamente o in parte sotto terra, dunque nel Genio di questo ortaggio è racchiusa l’essenza di questo periodo: il pensiero rivolto al sottomondo, alle radici, agli antenati animici, ai preziosi semi custoditi dalla terra nel gelo invernale… pronti a germogliare nella prossima Primavera
L'anno sprofondava simbolicamente nel buio, cessava di esistere e si dava inizio all'anno nuovo tramite l'accensione di un fuoco collettivo (con valenza sia materiale che spirituale). Il Fuoco, presso le popolazioni dove il "sacro" era concepito su base "sciamanica", è agente dinamico trasformatore. 
Il fine perseguito è la trasformazione dell'essenza spirituale della persona ma può preludere anche - in termini iniziatici ad un'esperienza di trasfigurazione. Padroneggiare il fuoco ed aver cura del calderone, dell'Athanor, è sinonimo del cammino verso la comprensione di alcuni scorci dell'Anima.

LE LÜMERE DI LOMBARDIA
In Lombardia, ai tempi dei nostri nonni e dei nostri genitori, era in uso tra i bambini intagliare delle zucche arancioni per inserirvi delle candele accese sul fondo, da portare in giro di notte per spaventare i passanti.
Andavano di casa in casa a chiedere del cibo come noci, nocciole, castagne, e in cambio assicuravano di non procurare nessuno scherzo. Queste zucche a Milano e in Brianza venivano chiamate "Lümere". Oltre al “dolcetto o scherzetto”, era usanza lasciare sul davanzale delle finestre, una ciotola di latte, un bicchiere di vino rosso e del cibo per le Anime dei propri cari.
Il rituale del fuoco prevedeva, inoltre, che i focolari domestici venissero spenti all'inizio della festa, cioè al tramonto dell'ultimo giorno di ottobre, per poi riaccenderli al Solstizio d’Inverno. Spegnerli serviva a far apparire le case disabitate e a ingannare gli spiriti avversi, che la prima notte tornavano sulla terra per impossessarsi dei corpi dei vivi e vendicarsi dei torti subiti.
Rituale propiziatorio:
E' tradizione offrire ai propri antenati frutta, bevande, intonare poesie, canzoni, ecc. e salutare l'anno vecchio per celebrare con gioia quello nuovo.
Si condividono pane e frutta invernale, mangiati assieme, e bevendo idromele.
È un momento di Grande Magia perché è il potere della Grande Madre che attraverso la morte ridarà la vita. 
Questo momento va oltre il tempo e lo spazio e ci permette di toccare davvero il segreto dell'Eternità. 
Il druido apre la porta ad occidente, bandendo i confini tra il mondo dei vivi e quello dei morti: incontrerà gli Antenati per ridare vigore alla loro memoria e saggezza, facendo offerte gettandole nel nuovo fuoco.
Il rituale si concluderà con la chiusura della porta ad oriente, brindando e banchettando con idromele e pane, intonando canti e poesie in loro onore.

Bibliografia:
“Le vere origini di Halloween” di Sarah Bernini, Luce, Chiara Rancati, Monica Casalini - Anguana Edizioni
"L'Italia dei Celti", di Giorgio Garbolino - edizioni Boot Ananke
"Il tempo dei celti. Miti e riti: una guida alla spiritualità celtica" di Alexei Kondratiev - Apogeo Editore
"Samonios e Solstizio d'inverno" di Ossian - Anticaquercia
"Haggis, Hogmanay and Halloween" di Betty Kirkpatrick  - Crombie Jardine Publishing Lim
"Mannheim Steamroller Halloween: The World Between" di Chip Davis, Jill Stern - Mannheim Steamroller, LLC,
"Halloween: sorcières, lutins, fantômes et autres croquemitaines" di Patrick Jézéquel, Bénédicte Morant, Jean-Baptiste Monge, - Erlé Ferronnière Avis de tempête.
"Halloween: histoire et traditions", di Jean Markale - Imago
"Le christianisme celtique et ses survivances populaires" di Jean Markale - Editions Imago

giovedì 28 ottobre 2021

Annunciato il nuovo nome di Facebook. Un nuovo Metaverso ha inizio, il nuovo mondo virtuale di Zuckerberg.



Il Nuovo nome di Facebook è META ed è stato annunciato oggi 28 Ottobre 2021.
Il nome META  viene dall'idea del suo fondatore Mark Zuckerberg di creare un Metaverso,cioè un universo parallelo dove si creeranno i consumi e tutto diventerà un nuovo mondo parallelo. 

COS'E' IL METAVERSO? 

Il metaverso è innanzitutto un mondo virtuale che integra tecnologie digitali e immersive tra cui giochi come Minecraft o Roblox, videoconferenze, criptovalute, realtà virtuale e aumentata, social media, education e live streaming. Grandi investitori e giant-tech, tra cui l’amministratore delegato di Facebook Mark Zuckerberg, stanno già investendo milioni di dollari per il grande potenziale commerciale.
Cos’è il metaverso? Potremmo dire che si tratta di un facsimile digitale di quello che facciamo e viviamo nel nostro mondo fisico le cui potenzialità sembrano, a oggi, infinite, proprio per la sua capacità di unire businesses e consumatori in una nuova modalità d’incontro, fatta di immersività, condivisione e cooperazione.
Probabilmente, entro non più di cinque anni, avremo subito un cambiamento di paradigma nei social media e nell’interazione uomo-computer. Allontanandoci dalle app 2D incentrate sulla pubblicazione di contenuti, ci avvieremo verso un’era in cui la realtà mista mescolerà mondi virtuali e fisici strettamente collegati non solo tra di loro ma anche con il nostro mondo reale, dando vita al multiverso.




COSA SI FA E SI FARÀ NEL MULTIVERSO?

Nel multiverso non ci saranno limiti. Immagina di svegliarti in una normale mattina di maggio: meeting virtuali con i tuoi colleghi sotto forma di avatar, la presentazione del tuo primo progetto. Finita la presentazione festeggerai con amici e colleghi a un party dove una band darà il suo primo concerto virtuale, ma prima una corsa al negozio per comprare un nuovo vestito. Scelto quello che dona meglio al tuo avatar, paghi in criptovaluta, una che oggi non esiste nemmeno






Fonte

Cos’è il piano di sicurezza nucleare che il governo italiano ha deciso di attuare a breve termine.

  Mentre la guerra in Ucraina infuria, con Putin che minaccia l’utilizzo di armi atomiche, in Italia ci si prepara al peggio e si aggiorna i...